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Gli
incantesimi d'amore sono generalmente impiegati per stringere chi
si ama con un legame invisibile ed irresistibile. Anche l'uomo usa
questi incantesimi: a Ferradina per ammaliare la donna amata deporrà
nel suo saccone una treccina di lana. Ma l'uomo per la sua maggiore
libertà sociale può affidare la riuscita dei suoi disegni a mezzi
più realistici, alle forme normali del corteggiamento o alla serenata.
La donna, per la sua condizione di elemento tradizionalmente passivo
nella vicenda d'amore, e per il rigore del costume che le impedisce
di assumere iniziative realistiche in questo dominio, si affida
più facilmente al piccolo mondo dei complotti magici, dei filtri
amorosi, delle pratiche augurali o divinatorie, e in ogni caso a
quel mondo si mantiene legata più a lungo e tenacemente dell'uomo.
La donna deve mettere ogni impegno ad affatturare l'uomo: se l'incantesimo
non riesce subito occorre ripeterlo per mesi e mesi, ma sempre in
numero dispari, fino a che l'uomo cederà. Il sangue catameniale,
lo sperma femminile, i peli delle ascelle e del pube, il sangue
delle vene hanno il maggiore potere di legare e di attrarre a sé,
di staccare il maschio desiderato dalla rivale.
Il
momento magicamente più rischioso, e quindi più bisognoso di protezione,
si ha quando la coppia si appresta a consumare io matrimonio. A
Gròttole i suoceri dei due sposi preparano il letto nuziale collocando
sotto il cuscino ( o nel comodino) un pannolino - che servirà a
provare le verginità della sposa - e alcuni mezzi tradizionali per
combattere il malocchio, per es. sei acini di grano, un pizzico
di sale, le forbici aperte e la falce. Il aggiunta il letto non
deve essere "visto" (guardato) da nessuno, tranne che dai suoceri,
sempre per tema del malocchio. Quando la coppia si ritira nella
camera da letto, due uomini ,uno per lo sposo ed uno per la sposa,
vegliano fuori della porta, ad evitare che qualcuno faccia lu strite,
cioè un complotto magico teso agli sposi per disturbare la prima
notte e che consiste nel mettere davanti alla porta una carogna
di animale o un aratro. Sempre a Gròttole, alla mattina la suocera
bussa alla porta della camera nuziale: se lo sposo dice di entrare,
significa che il matrimonio è stato consumato, ma se dice "torna
più tardi", allora è cattivo segno, cioè vi è forte presunzione
che l'esito non è stato felice. Se tutto è andato bene, la suocera
entra nella camera nuziale, e ispeziona il pannolino per constatare
i segni della perduta verginità.
Ernesto
De Martino
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