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REGOLE E ROGHI

[…] “Il carattere martellante della propaganda sicuritaria o razzista finisce per condizionare non solo l'opinione pubblica ma anche le istituzioni più varie e lo stesso potere giudiziario, con effetti quale lo stravolgimento del sistema dei delitti e delle pene, in particolare per ciò che riguarda i princìpi della proporzionalità fra reati e sanzioni dell'in-differenza verso le categorie sociali cui appartengono i presunti colpevoli. Anche la giustizia, infatti, alcune volte sembra essere condizionata dalle tendenze umorali che attraversano la società e quindi dall'inclinazione a compiacerle per non rischiare la perdita di popolarità e o di consenso. Così può accadere che i responsabili di eguali comportamenti criminosi come, per esempio, eccesso di difesa o incidenti stradali con esiti mortali, siano condannati per omicidio volontario aggravato se stranieri, per omicidio colposo, con attenuanti, se italiani. Per non parlare della gogna mediatica inflitta abitualmente ai migranti e ai rom, per i quali sembra non valgano il principio della presunzione d'innocenza e il diritto alla tutela della propria immagine: allorché sono fermati, indagati o arrestati, se ne divulgano la nazionalità, i nomi e le sembianze o addirittura, come è accaduto, la registrazione audiovisiva di interrogatori cruciali, che dunque resteranno in eterno nel web, anche dopo che l'innocenza del "mostro" sarà stata provata." [...]

[...] "Il rimosso della vulnerabilità, della finitezza, dell'ambivalenza - della temporalità e del mutamento, dunque - ha qualcosa a che fare con il rimosso dell'immigrazione, che potrebbe essere definito, più suggestivamente, alla maniera di Ernesto de Martino, come un rimorso, cioè come un lutto collettivo non elaborato e non risolto, che perciò torna a mordere ciclicamente, talvolta nella forma del rimorso che non sa riconoscersi come tale, talaltra nella forma del delirio aggressivo. Il "cattivo passato che torna e rigurgita" è l'eredità del fascismo e della storia razzista e coloniale, entrambi mai elaborati e trascesi, è il nostro passato straccione di emigranti umiliati e offesi, eppure pronti a umiliare e offendere il proprio sé quando si riflette nelle sembianze del meridionale emigrato al Nord e poi in quelle del lavoratore straniero.” [...]
Annamaria Rivera

 

Questi brani sono tratti dal libro
Regole e roghi - Metamorfosi del razzismo
Annamaria Rivera- DEDALO Edizioni, 2009
DEDALO Edizioni, 2007

 

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