Tarantula Rubra chi è? |
Anna Nacci
[
]
"Il Connie's Inn era un locale straordinario: di forma rotonda, presentava
una pista da ballo circondata da tavolini; l'intera sala era perimetrata
da balconcini con altri tavolini per chi voleva godersi gli spettacoli
in più intimità o riservatezza. Il tutto era sovrastato
da un candelabro gigantesco e luccicante che veniva spento all'inizio
di ogni spettacolo contemporaneamente all'accensione di piccoli abat-jour
posti su ogni tavolo. Frank e Joe avevano prenotato un tavolo, anche questa
volta in prossimità del palcoscenico, prontamente corredato da
bottiglie di champagne francese, senza mistificazioni di sorta. (
)
Il presentatore annunciò l'orchestra di Carol Dickerson diretta
da un certo Louis Armstrong. Mentre annunciava si alzava un grande sipario
di velluto rosso su una favolosa orchestra la quale attaccò un'intro
che faceva presagire qualcosa di molto emozionante. [
] "Fu
involontariamente che cadde il mio sguardo attraverso le imposte socchiuse
di una cameretta parcamente illuminata da una lampada a petrolio. Le pareti
erano in maniera insolita addobbate da alcuni scialli a colori sgargianti
e vari nastrini variopinti; al centro di una parete era affissa l'immagine
colorata di un santo. In quel mentre notammo alcuni strani figuri che
introducevano, trascinata per le braccia, una ragazza vestita con una
canotta bianca ed un paio di mutandoni bianchi. L'appoggiavano così
al centro della stanza su di una coperta distesa sul pavimento, con il
capo in direzione del santo; la ragazza rimaneva ferma, apparentemente
priva di sensi. Rimasi per un attimo perplessa, spaventata per quello
che poteva accadere alla ragazza, anche perché si percepiva fra
i presenti una forte tensione. Mandai di corsa Nina a chiamare Ciccio
e il suo amico, mentre nella camera continuavano a giungere altre persone,
tutti vestiti con colori scurissimi
alcuni con degli strumenti musicali
" Eravamo al centro dello spiazzo, circondate dall'enorme abitato del vescovo, dalla biblioteca e dalla curia vescovile collegate ad un seminario tramite un ballatoio in pietra. L'altezza dei palazzi mi soffocava, le gocce di pioggia mi infastidivano, feci ancora mezzo giro e scoprii la cattedrale Una immensa costruzione di pietra gentile merlettata ai bordi superiori da incredibili ricami; tre portali dei quali il centrale sovrastato da un enorme rosone. Nel centro di quello era raffigurato un piccolo Cristo attorniato in cerchio da sette cherubini, dal quale si dipartivano dodici piccole colonne a raggiera, dal quale ancora si irradiavano altre ventiquattro più lunghe colonne disegnando una ruota che presentava nei punti cardinali delle croci; nelle restanti estremità delle colonnine dei segni che probabilmente simboleggiavano l'adorazione del Sole come divinità. L'intera ruota era addobbata da un festone circolare di frutti e fiori che abbracciavano i dodici apostoli. Sette, dodici, ventiquattro, ancora dodici le ore, i giorni, i mesi, la ruota tutto in un armonico movimento ciclico che inesorabilmente e implacabilmente girava come il tempo, come il forte turbine di vento e pioggia che mi avvolse oscurandomi la vista, inghiottendomi fra le sue spire e catapultandomi verso il rosone che assumeva dimensioni sempre più gigantesche e prossime al mio abbraccio, girando insieme in un vuoto vertiginoso Gli apostoli che ridevano sguaiatamente, senza denti, il profumo dei fiori che mi stordiva sempre più, le colonnine delle ore che rintoccavano, il piccolo Cristo che mi sorrideva felice poi la caduta libera, il buio, il nulla, il silenzio " ANNA NACCI, "NEW
YORK, CAMILLA"
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