Tarantula Rubra chi è? |
Nel corpo della tradizione [
] La
simbologia della decapitazione, con la sua connotazione dangoscia,
di sofferenza, ma anche di liberazione ( i martiri non temevano le torture
e la morte) pervade profondamente la cultura popolare del Sud. Essa
era il perno della festa di san Giovanni Battista, festa a lungo osteggiata
dalla Chiesa, quando si raccontava, come in Abruzzo, che la testa mozzata
e sanguinolenta del santo si mostrasse allalba nel disco solare,
oppure che in quella notte due figure femminili attraversassero il cielo
su una trave di fuoco: si trattava di Erodiade e Salomè, le due
donne responsabili della decollazione di san Giovanni, che a Procida,
vengono riplasmate con in nomi di Giuditta e Giovanna, la seconda per
semplice assimilazione con il Battista, la prima per sincretismo con
il personaggio protagonista del biblico episodio della decapitazione
di Oloferne, diffuso in Campania sia nelle sacre rappresentazioni, sia
nei fogli volanti dei cantastorie, a testimonianza della
pregnanza simbolica del gesto. Stessa simbologia è riscontrabile
in alcune danze popolari, in primis, ovviamente quelle delle spade.
Il tutto, come è evidente, ben lontano da quellimmagine
di cordialità e di paciosità dei
santi che viene fuori quando si nega il fondo tremendo e fascinoso
della cultura popolare meridionale. [
] In alcuni casi, dopo la
decollazione, il santo continua a muoversi con assoluta disinvoltura,
come Procolo che, dopo lesecuzione si rialzò miracolosamente
e con la testa tra le mani si avviò al luogo dove voleva essere
sepolto: si tratta dei cosiddetti santi cefalofori
( cioè portatori di testa ), tra cui rientra anche
il già citato Donnino di Fidenza. [ ] Che sia dipinto su tavoletta, che sia in metallo o in cera, che sia la riproduzione visiva dellincidente per cui si è chiesta la grazia ( o della morte violenta cui si è scampati), che raffiguri larto o lintero corpo malato, e che rappresenti o simboleggi questultimo, lex voto è, sempre e comunque, simbolo del corpo del devoto. Nellex voto il corpo infranto si ricompone ma, soprattutto, si fonde con quello del suo doppio mitico, in un grembo chiuso e protettivo che accoglie entrambi. Con lex voto si riconosce e si è riconosciuti, si è finalmente affratellati in un legame di parentela simbolica. Sebbene spesso rimosso per motivi di spazio dal santuario esso è idealmente conservato lì per sempre, e il devoto torna periodicamente a visitarlo, inaugurando il tempo circolare della vita devozionale. Dei vari materiali che possono dare forma allex voto, la cera è senza dubbio quello più significativo dal punto di vista culturale. La cera, nota Marlène Albert-Llorca, riveste nei rituali funerari il ruolo privilegiato che le sue caratteristiche le conferiscono. Essa emana un buon odore, e può, grazie a questa qualità essere offerta a Dio per i morti. Essa permette inoltre di misurare il passaggio del tempo poiché le veglie di una volta duravano il tempo che una candela impiegava a bruciare e, soprattutto, bruciando appare come una emanazione del corpo sofferente di Cristo ( ) che si consuma. [ ]
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