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Danzare col ragno

L'adolescente tarantato – 1549, da Alessandro D'Alessandro
“Mi ricordo come una volta, mentre con alcuni amici percorrevo la squallida pianura di Puglia arsa dal sole, vidi da ogni parte per Terre e Casali suonatori di timpano, o di flauto, più spesso di cornamusa, che giravano suonando: avendo chiesto la causa di ciò, ci fu risposto che con tale mezzo si curavano in queste terre i tarantati. Mossi a curiosità ci dirigemmo a un villaggio, e quivi trovammo un adolescente tarantato: il quale preso da improvviso furore andava come un folle danzando non senza eleganza, con movimenti del corpo e con mimica conformi al ritmo del tamburello. Per ricevere il ritmo con maggiore vigore, e come se quel ritmo gli addolcisse l'animo e gli lenisse il dolore, porgeva lentamente e quietamente l'orecchio al tamburello: quindi subito cominciava ad agitare il capo, le mani, i piedi e infine prorompeva nel ballo. ”

La cometa e le tarantole – 1605, da Vincenzo Bruno
“L'altr'hieri, incontratomi con un Pugliese, mi disse che l'anno 1596 nel mese di luglio apparve una cometa nella parte d'Aquilone nel braccio manco verso l'Oriente, la quale durò dal 14 del detto mese fino alli due d'agosto.
Mi disse questo Pugliese, che in Venosa si videro certi effetti forse non intesi né visti altrove.
In Venosa dunque, Città della Basilicata, colonia d'antichi Romani, e Repubblica, tra molte cose degne di memoria, e quasi di terrore, sono stati molti uomini e donne morsicati dalle Tarantole. [...] V'è stata una donna morsicata al piede destro, c'ha cantato con comporre versi e rime, predicendo molte cose.
Sono state di quelle che ballando hanno parlato con un leuto, da cui dicevano, ch'udivano la tarantola, la qual loro diceva, tu ti chiamerai la Signora tale, e porterai teco il tal colore, la tal veste, il tal ventaglio, o la tal cosa. Si ponevano al ballo, sospirando, come se fossero state d'amore infuocate, di sospiri tanto ardenti, che pareva l'aria farsi di fuoco; anzi, non havendo quel che elle desideravano, parevano semimorte e, quel ch'è stato di terrore, figliuole di quattro in cinque anni con tal maestria nel ballare come se fossero state istruttissime in quell'essecitio. Con spade in mano e pugnali fanno modi di schermire non mai pensati, gesti e atti compassionevoli e di tremore, salti incredibili, clamori, segni d'occhi, di mano, in quell'età sì puerile; cose nel vero, né scritte, né mai pensate dagli huomini. ””

 

Questi brani sono tratti dal libro
Danzare col ragno - Brizio Montinaro
ARGO EDITRICE, 2007 – Contiene CD musicale

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Per saperne di più: Tarantismo e NeoTarantismo

 

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