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Sulla transe
Dallo sciamano al raver

Dallo sciamano al raver "Abbiamo cosi due religioni: quella dei padroni e quella degli schiavi. Ma in quella stessa società, a Roma, nel III secolo dopo Cristo, quei riti verranno severamente repressi: l’affare dei baccanali fa vedere a quel punto come la danza di possessione, che era, nella fase precedente, alleata ai poteri tradizionali, sottoposta al sistema dispotico sino alle pieghe più profonde dell’immaginario, sia diventata un rito di ribellione, un modo di espressione delle classi popolari, una contro-cultura, una contro-istituzione perseguitata dallo stato in nome della religione ufficiale e dell’unità.
Alla transe catartica succede la transe satanica, nel Medioevo cristiano, quando Dioniso è diventato il Diavolo (Bataille 1970).

Un po’ più tardi, nel capitalismo nascente, compare, verso il XVII secolo, una forma mista di transe: la forma isterico-diabolica che si osserva meglio ossessi di Loudun. Dopo Loudun, si avranno altre manifestazioni della transe isterica. Ma l’ultima tappa della transe è l’isteria e il suo luogo d’espressione, è il divano freudiano.
Siamo così giunti al passaggio dalla possessione alla psicanalisi (...)"

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La transe può, infine, significare una rivolta contro l’oppressione. Essa realizza allora una liberazione dell’immaginario. A questo livello, l’estasi assume una dimensione sociale e collettiva: diviene un analizzatore delle società. Lo sbocco storico della transe, nel modo di produzione capitalistico, come l’abbiamo visto, è l’isteria. Si tratta di una figura surdeterminata alla transe che ne conserva certe modalità antecedenti, in particolare la rigidità, l’infelicità della coscienza, il ricordo intenso del terrore.

Ma che cosa potrà accadere in un altro modo di produzione?

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L’affare dei baccanali

Pressoché ogni fase della sua storia, la transe è legata alla lotta di classe. Essa appare così come un analizzatore naturale delle contraddizioni sociali. Presso i greci, la contrapposizione fra Dioniso e Apollo è la contrapposizione fra dominati e dominanti: ciò diventa particolarmente visibile a Roma, con la repressione della transe dionisiaca.

L’affare dei baccanali, in Italia, che ha provocato una repressione massiccia, conduce alle estreme conseguenze il conflitto tra le due grandi correnti religiose dell’Antichità, il quale diviene qui, come scrive A. Bruhl, "lo scontro fra la concezione legalista romana della religione e le tendenze mistiche individualistiche greco-orientali" (Bruhl 1953, pp. 115-116).

Bruhl ha descritto a lungo questo affare di cui adesso noi esamineremo brevemente: "I magistrati decisero allora di provocare degli scandali per poterli meglio reprimere". Come in parecchie altre circostanze in cui si praticano i culti delle religioni con transe di cui si preconizza la scomparsa, una delle accuse mosse è quella del "disordine" sessuale nel corso delle cerimonie. Ecco i "crimini attribuiti ai membri della setta: atti di dissolutezza, false testimonianze, falsificazione di sigilli e testamenti, false denunce, assassini commessi mediante veleno in segreto, e in via generale tutti gli atti di violenza" (Ibid., p. 98).

Ma il vero sottofondo dell’affare è politico.

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Le epidemie di possessione

Dal momento che il cristianesimo sconfessa la transe, la respinge e la reprime, essa ricomparirà sempre più come un segno di patologia sociale. Ed è così che nelle epoche più nere delle guerre, della peste, delle diverse calamità, noi vediamo, spessissimo, il riapparire della transe maligna come un segno nello stesso tempo di sofferenza e di protesta.

Citiamo alcuni esempi molto noti:

  • nel 1566, transe collettive scoppiano nell’Orfanotrofio di Amsterdam;
  • nel 1672, stesso fenomeno, questa volta presso gli orfani di Hoorn: si verificano transe collettive nel corso delle quali i bambini "abbaiano come i cani"…

Si constata che il male scoppia spessissimo durante gli esercizi spirituali. Gli storici hanno contato in Europa occidentale 23 casi di epidemie di possessione fra il 1491 e il 1740.
Queste transe collettive dell’Occidente vengono considerate da alcuni come segni di elezione divina, e da altri come manifestazioni diaboliche. Comunque è sempre il clero, alleato alle classi dominanti, che reprime la transe, mentre il popolo, soprattutto nei suoi strati più poveri, ne conserva talvolta la tradizione.

Georges Lapassade

Questi brani sono tratti dal libro
Dallo sciamano al raver - Saggio sulla transe
Geroges Lapassade,
EDIZIONI URRA', 1997

Leggi l'addio a Georges Lapassade

Tarantismo e Neotarantismo: quali affinità?

 

Questi brani sono stati tratti da "Dallo sciamano al raver", se vuoi leggere altri testi, torna... in transe!

   

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