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La Taranta fa comunicare la gente

Proprio ieri erano a Pulsano, a due passi da Taranto, a suonare, a portare il "verbo"della Taranta, ma le loro mete possono essere ovunque in Italia e non solo in Italia. I Tarantula Rubra Ensemble rientrano infatti fra gli attivi messaggeri della musica popolare la cui "missione" di divulgazione si va allargando in tutto il mondo come dimostrano anche i concerti tenuti al di là dell'Oceano dai salentini dell'Officina Zoè, i successi - anche fuori dell'Europa - di Arakne Mediterranea, il recentissimo esperimento di unione fra pizzica e musica sinfonica tenuto a battesimo dal musicista Piero Milesi e dai musicisti della "Notte della Taranta" e come provano, più in generale, i numerosi gruppi (davvero difficile citarli tutti) le cui affermazioni hanno aumentato enormemente, nel giro di pochi anni, la fama della Taranta e della pizzica.

"Un interesse che cresce davvero ovunque, senza limiti di frontiere - spiega Anna Nacci, origini brindisine, studiosa, giornalista, divulgatrice che con il nome "Tarantula Rubra" conduce anche una trasmissione su Radio Onda Rossa a Roma - basti pensare all'interesse suscitato poco più di un mese fa nella "algida" Bolzano, dove è stato presentato il libro "Tarantismo e Neotarantismo" ed il disco "Pizzica la Tarantula" in cui sono inclusi vari artisti, da Peppe Barra al Canzoniere grecanico. Questa giornata era contemplata nella rassegna "Aspettando la Notte della Taranta", che, pensate, a due passi da Bolzano, è organizzata da Alessandro D'Alessandro. Quest'anno siamo alla seconda edizione"

Una riprova che l'interesse per questa materia non ha confini. Ma in due parole, che cos'è il Neotarantismo?

"In due parole? È il neologismo che individua un movimento ben caratterizzato ed esteso indistintamente tanto nel Sud quanto nel Nord Italia, fino a raggiungere parti insospettabili del pianeta, e che si rifà alla musica popolare, in particolare salentina. Ne abbiamo parlato in un recente convegno a Bologna con Georges Lapassade, Piero Fumarola, il musicista Nando Citarella, il musicologo Salvatore Panu e lo psicologo Giuseppe Pecere. Fra i partecipanti diverse erano le presenze giunte da località come Milano, Losanna, Genova, Padova, Firenze ed altre ancora".

Insomma, un interesse che dilaga…

"In materia di Neotarantismo molti studenti stanno stilando tesi di laurea e lavori video o audio. Personalmente ricevo richieste di interviste e informazioni da studenti (e non solo) australiani, canadesi, danesi, e di altri Paesi. Ma poi c'è una grande attenzione ai festival, alle manifestazioni, ai corsi di tamburello".

Naturalmente non esiste un identikit generazionale o culturale fra quanti si lasciano sedurre dalla taranta.

"Certamente no per chi si avvicina allo studio di questa materia, ma anche il pubblico dei concerti del Tarantula Rubra Ensemble sfugge a qualunque classificazione. A Bologna abbiamo visto gente dai 15 ai 50 anni di età ed oltre, con provenienze geografiche tanto nel nord quanto del sud Italia, molti stranieri, estrazioni sociali svariate, dal professionista al manovale, dall'artista al punk-metallaro che si spoglia per dimenarsi nella pizzica alla pari si tutti gli altri.

Il Neotarantismo però va oltre la musica…

"Da tempo ormai sottolineo l'importante aspetto sociologico e culturale di questo movimento, vale a dire il bisogno di creare nuovi e reali rapporti comunicativi e di riappropriarsi di valori che la globalizzazione e l'omologazione culturale vogliono eliminare. La radio da cui trasmetto da circa tre anni "Tarantula Rubra", cerca, non senza fatica, di fare informazione e dare spunti di riflessione. Basti pensare che questo stesso programma ha contribuito non poco a far sì che Roma possa oggi essere vista come una delle città ove più si esprimono i gruppi di musica etnica, ma che è sicuramente la città dove è più amata la pizzica".

Iniziative per il futuro?

"Il prossimo appuntamento del Tarantula Rubra Ensemble è previsto per il 16 maggio a Roma, presso La Palma, il prestigioso locale che ha dato inizio tre anni fa alla rassegna Musicattiva, ricca di tutti i nomi esponenti della musica etnica. Il nostro Ensemble vorrà devolvere un euro del biglietto d'ingresso per la costruzione di una radio nel campo profughi di Deheishe, a Bethlemme perché riteniamo l'informazione essenziale per tenere in vita un popolo. Ci saranno molti ospiti. Vorrei citare, però, gli straordinari componenti del gruppo: Gianluca Mialnese ai fiati, fiatista ufficiale della Notte della Taranta salentina, Francesco del Prete, violinista, i famosi fratelli Giovanni e Pierangelo Colucci, il polipercussionista Mimmo Gori, il bassista Giuseppe Spedicato e l'incantevole chitarrista e cantante Guido Sodo".

 

Domenico Polese
QUOTIDIANO DI PUGLIA
25 aprile 2002

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