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Patrizio Trampetti

SALUTI DA TRAMPETTI

Patrizio Trampetti, una personalità poliedrica nota anche a coloro che non hanno seguito la storia della ricerca musicale popolare italiana in quanto ha dato la possibilità a tanti di conoscerlo nelle vesti di attore, cantautore, autore, oltre che fondatore della "Nuova Compagnia di Canto Popolare". Fu nel lontano 1967 con Roberto De Simone, Peppe Barra, Carlo d'Angiò, Eugenio Bennato e tanti altri che della NCCP fu fatto un progetto unico ed irripetibile; da allora Patrizio ha dato modo di essere ritenuto uno dei più grandi protagonisti della ricerca e della riproposizione della tradizione popolare, assolutamente non scevro da idee e sonorità innovative e creative.

Oltre lo storico apporto alla NCCP è doveroso annoverare tra i suoi grandi lavori la partecipazione ad una delle trasposizioni teatrali più grandi del '900: La Gatta Cenerentola, la favola di G. B. Basile carica di miti napoletani e di infinite componenti fantastiche della cultura popolare meridionale, per la prima volta sui palcoscenici nel 1976 sempre per mano di De Simone.
Ma chi non avrà canticchiato almeno una volta "Un giorno credi", straordinario brano portato al successo da Edoardo Bennato? È questo uno degli esempi della grande genialità artistica di Patrizio che travalica i confini della ricerca tradizionale.

Svariate le sue collaborazioni oltre i già precedentemente citati: da Tullio De Piscopo a Irio De Paula, da Tony Esposito a Peppe Barra, ritenuto suo "fratello maggiore" col quale tutt'oggi interpreta momenti di musica frammisti a teatralità.
Una delle ultime prestigiose collaborazioni è quella con Carlo Siliotto nel lavoro "'O patrone d'o cane"- Ostinazione, sberleffo e trance in un divertimento per orchestra, pianoforte, zampogna e voce.

Ma veniamo al presente interamente "made by Patrizio". Nasce un progetto tutto suo, la New Folk Band composta da ottimi collaboratori tra i quali l'eccentrico chitarrista Gennaro Venditto, e Mimmo Maglionico ai fiati. E finalmente un disco che porta il nome di Patrizio Trampetti: "Saluti da Capri", una bella cartolina da ascoltare ad occhi aperti, registrata dal vivo e "speditaci" per l'appunto da Capri, in occasione di uno dei suoi concerti.

La sola maniera per poter ascoltare la grande voce di Patrizio in un pout pourri di vecchi successi e nuove melodie è racchiusa per l'appunto in questo disco "verace", con tutti i pregi e i rischi di un "live", con tutta le verve degli strumentisti sostenuti dalle emozioni e dalle improvvisazioni di quel momento unico, irripetibile; dalle interpretazioni prodotte dal pathos e dalle sensazioni di una splendida Capri che non può non ispirare la magia dei grandi artisti della levatura di Patrizio.

Straordinarie le versioni di "Vulumbrella" e "Rancio e mosca", oltre che una "Tarantella suite", addizionate da una potente batteria di sottofondo ed una eccellente, ammaliante fisarmonica; interpretazioni cariche di tutto il bagaglio onirico producentesi dai ricordi della vecchia NCCP frammisto al vissuto inevitabilmente intriso di tutto ciò che di positivo la musica ci ha portato, dal rock al funky, al blues. Questo disco è anche l'occasione per ascoltare "Un giorno credi" come l'autore l'avrebbe voluta interpretare e che, probabilmente, i più non avrebbero mai avuto modo di conoscere. Inoltre la bella "Villotta popolare", scritta da Patrizio su un telaio tutto tradizionale, nel rispetto delle migliori villanelle cinquecentesche.
Insomma, una cartolina che, a dispetto di tutti i disguidi postali, ci giunge per tempo per rimanere nelle migliori raccolte di musica da custodire gelosamente.

 

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